lunedì 6 marzo 2023

Nota Stampa Edizioni Cliodea: Dossier sul Fenomeno Droga - Analisi e Ipotesi a cura di Romeo Franco Tenuta (Sottotenente OF-1, Ris) - Reparti Speciali “Arma dei Carabinieri”

Dossier sul Fenomeno Droga - Analisi e Ipotesi a cura di Romeo Franco Tenuta (Sottotenente OF-1, Ris) - Reparti Speciali “Arma dei Carabinieri”, alla luce delle normative vigenti e in relazione con la giurisprudenza europea.


L'Autore prosegue il suo prezioso lavoro verso l’Istituzione, proponendo un’interessante ed approfondito studio - tecnico giuridico - attraverso un attento elaborato, nel quale ha voluto esprimere e fornire competenti considerazioni, al fine di richiamare e spronare l’attenzione di tutti gli Organi preposti dello Stato sul delicato e crescente fenomeno droga, per sollecitare e contrastare con più efficacia il consumo, lo spaccio ed il traffico degli stupefacenti nella loro diversa e complessa specificità.

L’analisi è concentrata soprattutto sull’incremento del consumo e spaccio che ormai ha raggiunto livelli allarmanti in quasi tutte le città italiane, soprattutto nel mondo degli adolescenti che fanno uso specialmente delle droghe leggere (spinelli ecc..), dopodiché molti di questi purtroppo compiono il salto di qualità con l’assunzione delle sostanze più pericolose, anche con il policonsumo di più stupefacenti.

Per comprendere meglio l’argomento si riporta un breve elenco delle sostanze più diffuse secondo l’Osservatorio Europeo sulle droghe e sulle tossicodipendenze (OEDT):

ALLUCINOGENI

AMFETAMINA

BARBITURICI

BENZODIAZEPINE

CANNABINOIDI SINTETICI

CANNABIS

CATINONI SINTETICI

COCAINA

EROINA

FENTANYL

KHAT

LSD MDMA

METAMFETAMINA disamina

La disamina riguarda particolarmente i seguenti temi:

  • la depenalizzazione del consumo per uso personale deliberata nel 2006, prevede una violazione di illecito amministrativo non penalmente rilevante e non sanzionabile con strumenti rieducativi o repressivi di rango penalistico, meglio nota come la modica quantità, in cui vengono stabiliti i parametri sul principio attivo di ogni sostanza, attraverso delle tabelle che stabiliscono il limite massimo di: 250 milligrammi di principio attivo per l’eroina (che corrispondono a circa 1,7 grammi di sostanza lorda e a 10 dosi); 750 milligrammi di principio attivo per la cocaina, cioè 1,6 grammi lordi e 5 dosi; 500 milligrammi di principio attivo di cannabis, che corrispondono a 5 grammi lordi e a 15-20 spinelli. Tra le altre sostanze più diffuse anche, MDMA - l’ecstasy - con 750 milligrammi di principio attivo (5 compresse), l’anfetamina con 500 milligrammi di principio attivo (5 compresse) e Lsd con 0,150 milligrammi di principio attivo, cioè 3 “francobolli”);

  • la commercializzazione della cannabis sativa Light, di foglie, infiorescenze, oli e resina prodotta dalla canapa e ottenuta dai semi di marijuana, cosiddetta cannabidiolo (CBD), che si differenzia dalla classica cannabis (THC). La vendita della canapa è iniziata dopo il 2016, ovvero quando l’Italia ha emanato la Legge nr. 242, recependo la Direttiva 2002/53/CE, che riconosceva una determinata qualità di semi di canapa light come pianta agricola, per cui l’autorizzava alla coltivazione e produzione agroindustriale, anche per uso alimenti. Pertanto venivano avviate diverse attività di commercio (cannabis shop) al minuto della canapa light su tutto il territorio nazionale, nel rispetto della norma che deve prevedere i valori di THC (tetraidrocannabinolo) compresi tra lo 0,2% e non superiore lo 06%. Si parla di percentuali che non sempre è facile rispettare, per cui sono state emesse alcune sentenze dalla Corte di Cassazione che non sempre trovano convergenze nell’attribuire la legalità della vendita al dettaglio, poiché la Legge 242 non stabilisce in modo chiaro se i valori dei principi attivi, compresi nei paramenti sopra indicati, escludono il contenuto del THC come sostanza stupefacente indicata nelle tabelle del TU. Inoltre, l’ultima decisione della Corte del 2019, ha espresso che non è rilevante la percentuale di THC presente nei prodotti commercializzati, al fine di renderne lecita la commercializzazione stessa, ma occorre valutare caso per caso se il singolo prodotto possa avere, o meno, un’efficacia drogante.

Inoltre, dato che la legislazione italiana non prevede alcun riferimento specifico sulla commercializzazione della canapa light, bensì si limita a regolamentare l’attività della sola coltivazione, ad ottobre 2020 è intervenuto il Ministero della Salute, per fare chiarezza sulla concentrazione di THC (tetraidrocannabinolo) e del CBD (cannabidiolo), con un decreto il quale ha incluso le “composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di Cannabis” nella tabella dei “farmaci a base di sostanze attive stupefacenti”.

In realtà, l’efficacia di questo decreto è stato sospeso dallo stesso Ministero alla fine di ottobre del 2020, proponendo delle Commissioni consultive ad esprimersi, per una valutazione complessiva e sull’aggiornamento delle tabelle degli stupefacenti.

Mentre a novembre del 2020, è intervenuta sull’argomento anche la Corte di Giustizia Europea, nella causa C-663/18, stabilendo che il CBD, sulla base dei dati scientifici disponibili, non risulta avere effetti né psicotropi né nocivi per la salute umana, per cui il suo principio attivo non può essere considerato sostanza stupefacente, quindi la sua commercializzazione non può essere limitata all’interno del territorio europeo.

Si comprende chiaramente che sul tema in questione esiste una grande difficoltà e confusione sull’interpretazione delle norme, per cui si attende al più presto un chiarimento dal nostro legislatore, altrimenti vengono vanificati gli sforzi delle FF.PP. che si impegnano quotidianamente sul controllo del fenomeno su tutto il territorio nazionale;

  • attraverso i dati statistici del 2019 forniti dalla DCSA (Direzione Centrale per i Servizi Antidroga) nella relazione annuale presentata al Parlamento, si ricava che i sequestri di droga hanno avuto una flessione rispetto all’anno precedente, ossia dalle 123 tonnellate di stupefacenti rinvenuti, si è scesi a poco meno di 55, con un calcolo percentuale di oltre la metà (-55, 66 %). I decrementi riguardano quasi tutte le sostanze, con eccezione della cocaina e delle droghe sintetiche. Spiccano, in particolare, gli scostamenti negativi riferibili ai derivati della cannabis, tanto per quanto riguarda l’hashish (-73,25%), che per la marijuana (-39,83%) e la presentazione in piante (-57%).

Le persone segnalate all’Autorità Giudiziaria in Italia sono diminuite del 2,93%, passando da 35.969 del 2018 a 34.914 del 2019. La sostanza stupefacente interessata dal più alto numero di denunce è stata la cocaina (13.697), seguita dalla marijuana (7.455), dall’hashish (6.967) e dall'eroina (3.384). Tra i 1.281 minori denunciati per i reati concernenti gli stupefacenti, 305 (23,81%) sono di nazionalità straniera, in particolare senegalese, tunisina, romena, marocchina, albanese, gabonese ed egiziana. Le droghe sintetiche hanno avuto un incremento del 95,62%.

Dai dati trimestrali a livello provinciale, forniti dalla DCSA (gennaio-marzo) relativi al 2021, risulta che la città di Milano è quella in cui sono state effettuate più operazioni antidroga (711), con 481 arrestati, 180 denunciate in stato di libertà, di cui 309 di origine straniera, 22 minori, con il sequestro di droghe complessive 323,16 kg.

Mentre a livello nazionale, sempre dai primi dati trimestrali del 2021, risulta che: le operazioni antidroga sono state 5.715;

mentre sono stati sequestrati:

- 102,54 kg di eroina;

- 4.223,90 kg di cocaina;

- 3.435,71 kg. di hashish;

- 5.036,20 kg di marijuana;

- droghe sintetiche 8,22 kg.;

- altre droghe 1.320,05 kg.;

- persone arrestate 5.470;

- persone denunciate all’A.G. 2.478;

- stranieri 2.459;

- minori 224.

Da un sondaggio svolto nel mese di giugno 2019 da SWG si apprende che il 53% degli italiani pensa che il consumo di droghe sia in leggero aumento (18%) o in forte aumento (35%), mentre il 69% si dice “abbastanza d’accordo” (26%) o molto d’accordo (43%) sul raddoppio delle pene per chi spaccia.

  • Molte città italiane, soprattutto quelle metropolitane, sono colpite da un crescente degrado dei quartieri, particolarmente quelli periferici, nonché dei parchi, dei giardini e delle piazze, in quanto ormai sono occupati dagli spacciatori di droga, specialmente dai tanti stranieri irregolari che continuano ad aumentare ogni giorno a dismisura, estromettendo le persone e le famiglie con bambini dai luoghi in cui vivono. Tutto ciò non fa altro che produrre anche una forte svalutazione immobiliare del patrimonio abitativo, poiché molti individui non riescono a vendere la propria casa per allontanarsi e raggiungere posti più tranquilli, dato che ormai il loro ambiente è compromesso dalla sicurezza sociale a causa della droga e quant’altro legato al contesto criminale.

  • E’ opportuno rilevare che ogni anno lo Stato attraverso la Presidenza del Consiglio dei Ministri stanzia fondi consistenti per il fenomeno droga, basti pensare che per il triennio 2021-2023 sono stati stanziati per il Fondo delle politiche antidroga 4,5 milioni di euro, mentre per la prevenzione e tossicodipendenza sono stati assegnati 3 milioni di euro per il 2021. Parte di questi fondi sono destinati anche al Ministero della Pubblica Istruzione che promuove e coordina le attività di educazione alla salute e di informazione sui danni derivanti dall'alcoolismo, dal tabagismo, dall'uso delle sostanze stupefacenti o psicotrope, nonché dalle patologie correlate.

  • Il documento si conclude con la riflessione su alcuni temi che necessitano sicuramente di un azione più incisiva da parte dello Stato, per intervenire sui seguenti argomenti:

  • legiferare norme chiare ed adeguate alla gravità attuale del problema;

  • predisporre controlli serrati su quei territori maggiormente coinvolti dal tema droga;

  • sollecitare la forma educativa a tutti i livelli a non drogarsi;

  • rivedere la dose media giornaliera per uso personale, in quanto molti consumatori spesso si trasformano in spacciatori;

  • colmare il vuoto normativo per quanto concerne la commercializzazione della canapa light;

  • come per tutti i reati, assicurare la certezza della pena, con provvedimenti restrittivi proporzionati e rieducativi;

  • obbligare il tossicodipendente a curarsi in strutture strettamente controllate dallo Stato;

  • implementare gli strumenti tecnici digitali per contrastare il fenomeno di traffico e spaccio, maggiormente nei luoghi strategici;

  • ottimizzare le risorse economiche per disincentivare il consumo, le tossicodipendenze, la rieducazione e la formazione alla salute, come già previsto dal Testo Unico sugli stupefacenti.

Con questo documento si vuole richiamare maggiore attenzione al fenomeno anche perché in questi ultimi tempi purtroppo si stanno moltiplicando i casi di cronaca su fatti gravi di violenza e stupro su giovani donne nei confronti delle quali viene fatto uso sfrontato di stupefacenti.


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